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I 5 cambiamenti della Logistica post-Coronavirus

Pubblicato il 21 Maggio 2020

Cambiamenti già nell’aria ma che il virus ha fatto che farli affrettare.

Il Covid ha portato il settore logistico a dei cambiamenti che a prima vista sanno di adattamento forzoso ma che – con il passare del tempo – potrebbero trasformarsi in vere e proprie abitudini.

Al virus sono conessi impatti economici rilevanti: questo l’abbiamo metabolizzato. Ma le fasi successive sono quelle più importanti per evitare di sprofondare in una serie di conseguenze a cascata che possono compromettere la già difficile contingenza.

Ecco quali sono i 5 cambiamenti che la logistica ha subito durante il Coronavirus e gli effetti collaterali che coinvolgeranno l’intero settore.

Maggiore trasparenza e maggiori controlli su tutta la filiera

Per convivere con il virus sarà importante comunicare con maggiore trasparenza, a tutti i livelli ed in ogni fase della filiera logistica.

Raggiungere un livello superiore di trasparenza significherà adottare nuovi e più aggiornati controlli, oltre che una collaborazione più proficua con tutti gli stakeholders, nessuno escluso.

Tutte le attività logistiche dovranno quindi essere il più centralizzate possibile ed i magazzini dovranno provare ad inglobare il maggior numero di operazioni, anche in caso di ordini da diversi produttori.

Nuovi protocolli e modus operandi

Le nuove norme di sicurezza impongono anche il preciso rispetto di protocolli di lavoro aggiornati.

Queste normative includono misure di igiene, di distanziamento e l’utilizzo – sempre più scrupoloso – di sistemi di automazione.

Non tutte le aziende negli anni si sono distinte per lo sviluppo tecnologico e l’automazione delle attività quotidiane.

Stravolgere i modus operandi ha sicuramente destabilizzato il capitale umano del nostro tessuto industriale che dovrà approfittare di queste regole stringenti per adattarsi all’avanzamento degli sviluppi tecnologici.

Digitalizzazione

La logistica del post-Covid dovrà essere digitalizzata. Non sarà più possibile rimandare.

Si passerà dall’utilizzo dei Big Data al controllo dei sistemi a distanza. Le aziende più piccole, invece, hanno scoperto l’importanza degli e-commerce.

La nascita di nuovi shop online ha dato una bella scossa a molte realtà che si sono trovate a rincorrere il cambiamento per non restare fuori dai giochi.

Molte aziende si trovano ancora indietro dal punto di vista della digitalizzazione, ma è chiaro che bisognerà socializzare sempre più con termini e pratiche quali “modalità Agile”, “Automazione” e “Flessibilità”.

Riserve a stock in caso di emergenza

Il periodo appena trascorso ci ha fatto capire quanto le scorte siano un aspetto di vitale importanza, soprattutto nei periodi di grande incertezza.

E’ successo per mascherine e gel igienizzanti ma è una prevenzione strategica che può avere grande impatto anche su altri stock di prodotti.

Anche se protocolli sanitari e distanziamento sociale sono destinati a segnare le norme aziendali dei prossimi mesi, è importante mettere in prima linea un pensiero strategico che permetta di avere riserve a stock per eventuali ricadute d’emergenza.

Qualità del capitale umano

Anche se gli investimenti in tecnologia e automazione, come detto nei punti precedenti, sono di vitale importanza nel periodo post-Coronavirus, non bisogna trascurare il capitale umano.

Persone con una mente aperta alle nuove sfide, personale che conosce lo spirito aziendale e addetti ai lavori con esperienza che minimizzano gli errori risultano fondamentali alla continuità operativa in caso di emergenza e crisi aziendale.

Sarà anche la qualità del capitale umano a fare la differenza in questo duro periodo che spetta alla logistica. Si tratta di profili sempre più difficili da trovare ed è anche per questo motivo che la formazione sarà uno degli aspetti sui quali concentrare lo sviluppo professionale del personale in organico.


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