I paracolpi per le rampe di carico

Pubblicato il 15 Novembre 2017

Una delle principali funzioni dei paracolpi per le baie di carico è quella di assorbire l’impatto del veicolo in arretramento preservando la banchina e la rampa.

La corretta realizzazione del piazzale antistante prevede una pendenza del 2% verso l’esterno. Già in passato questa configurazione era stata testata con successo: l’autista attraccava ed al contatto con i paracolpi inseriva il freno di stazionamento, spegneva il motore, ed al rilascio del freno a pedale il veicolo si muoveva verso l’esterno di un paio di centimetri, data la pendenza del piazzale. In questo modo, al transito del carrello a forche, il veicolo si alzava e si abbassava sulle balestre senza toccare i paracolpi, che non venivano mai danneggiati. Tuttavia nel corso degli anni sono state proposte molteplici variazioni non sempre valide.

Linee guida introdotte negli anni passati

Il primo paese a fornire indicazioni per l’esecuzione delle baie di carico è stata la Svizzera, emettendo linee guida che indicavano l’utilizzo di una rampa di carico col becco telescopico, installata 40 cm fuori parete per proteggere dal rischio di schiacciamento tra furgone e parete. La rampa telescopica è infatti più performante di una col becco girevole, dal momento che permette di scegliere di quanto sovrapporre il becco sul pianale del camion.

In seguito la Francia ha introdotto una differente “linea guida” più restrittiva dove indicava che:

● il piazzale antistante andava costruito con una pendenza del 2% verso lo stabile, per evitare che il veicolo si muovesse da solo, nel caso l’autista non l’avesse frenato

● la rampa di carico doveva essere telescopica ma arretrata di mezzo metro rispetto ai paracolpi. In questo modo poteva fungere, in posizione di riposo, da riparo ad un operatore nel caso in cui quest’ultimo non si accorgesse del veicolo in attracco.

Questa linea guida si è dimostrata poco performante con danni ai mezzi e alle strutture, come fanali posteriori dei veicoli rotti e paracolpi distrutti. Tutto a causa della massa del veicolo, per gravità contro la banchina e contro i paracolpi o ciò che rimaneva di questi. Il gap di almeno 50 cm tra rampa a riposo e pianale del veicolo costituiva un ulteriore pericolo per gli operatori che potevano cadere al suo interno nell’intento di caricare un ultimo collo quando la rampa era già stata ritratta.

Per proteggere il retro del veicolo si è pensato di installare dei rulli posteriori al pianale che tuttavia allontanavano il mezzo dalla banchina rendendo minima e malsicura la sovrapposizione del becco girevole delle rampe esistenti.

Qui sotto: il rullo montato per proteggere il veicolo, e la labile sovrapposizione del becco della rampa.

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Campisa opera in questo settore da quarantacinque anni, costruendo attrezzature e accessori per le baie di carico nel completo rispetto della sicurezza per chi vi opera e della cura dei veicoli. Campisa, inoltre, col suo servizio di “Project Assistant” propone soluzioni efficaci e giustificate, senza imporre attrezzature costose che successivamente si rivelano essere “rischiose”.

I piazzali vanno costruiti con leggera pendenza verso l’esterno. Per i piazzali con pendenza verso lo stabile, che talvolta si è obbligati a scegliere per situazioni orografiche, sono stati studiati i “paracolpi fluttuanti” formati da un blocco di gomma classificata che si muove in verticale seguendo la pressione del veicolo contro la banchina durante il carico.

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